“Ogni libro di ricette è un libro di metodologia”

Fin da quando ero studente mi sono preoccupato di capire quali erano i metodi più efficaci e più semplici per affrontare progetti di design del prodotto. Ritengo che anche oggi, nonostante siano passati molti anni, in campo didattico uno dei migliori esempi di metodologia progettuale sia raccontata nel meraviglioso libro “Da cosa nasce cosa” di Bruno Munari, che con estrema semplicità e leggerezza rende semplice l’attività complessa del designer.

Sono diversi i passaggi del testo che utilizzo per iniziare un corso sulla metodologia ed il primo è: “Progettare è facile quando si sa come si fa. Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere per per giungere alla soluzione del problema.”… e poi ancora: “Il metodo progettuale non cambia molto, cambiano le competenze; invece di risolvere il problema da solo nel caso di un grande progetto occorrerà aumentare il numero dei competenti e dei collaboratori e adattare il metodo alla nuova situazione.”

Oggi le cose sono profondamente cambiate, sono diversi gli strumenti e le dinamiche lavorative, sono cambiate le tecnologie produttive ed i prodotti sono sempre più complessi e meno durevoli. Il metodo progettuale proposto da Munari, tuttavia rimane valido in quanto propone una serie di operazioni necessarie, disposte in un ordine logico che hanno l’obiettivo di far acquisire conoscenza prima di iniziare qualsiasi attività creativa.

L’illuminazione arriva anche in modo inconscio, ma solo se si acquisiscono nuove informazioni, conoscenze che possono essere utilizzate in modo nuovo. Poincarè nel suo “Scienza e metodo” (1908) parla di creatività come della “capacità di unire gli elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili, e sottolinea che il criterio empirico, intuitivo per decidere dell’utilità della combinazione nuova, appena individuata, è la sua bellezza.”

Del resto anche il processo creativo descritto da Wallas (1921) che si sviluppa in 4 fasi prevede due steps di raccolta informazioni.
Preparazione: individuazione ed esame di un problema
Incubazione: lavoro sui dati acquisiti (spesso inconscio)
Illuminazione: raggiungimento instantaneo (ed inaspettato) di una nuova sintesi
Verifiche: formalizzazione della scoperta o dell’invenzione e sua comunicazione

Al termine delle lezioni sulla metodologia vengono poste domande sulle differenze dei processi a seconda delle tipologie di prodotto prese in esame e casi tra loro molto diversi, spesso le domande trovano una risposta adeguata solo attraverso l’esperienza accumulata di volta in volta seguendo solo un’obiettivo, cioè quello di giungere al massimo risultato con il minimo sforzo.